Manuel Ghidini nasce a Gardone Val Trompia (BS), nella cosiddetta “Valle del ferro”, nel 1997. Cresce nella vicina Val Gobbia, a Lumezzane, cittadina anche nota come “Città officina” per il suo essere un centro fortemente industriale, particolarmente sviluppato nel settore della metallurgia.
Terminato il liceo artistico a Brescia, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera. Qui Manuel inizia a indagare questioni percettive di messa in crisi del reale. La sua ricerca lo porta a fondare, nel 2016, la fittizia azienda biotech GBM (Ghidini Business Mobile, poi divenuta Ghidini Biotech Modified), con la quale organizza presentazioni di prodotti biotech ambigue e provocatorie, giocando ironicamente con scenografie e attori coinvolti, ponendo interrogativi etici sull’utilizzo di determinate tecnologie.
Una tematica ricorrente nella sua ricerca è il lavoro e la sua trasformazione. Nel 2020 co-fonda il collettivo di danza contemporanea Cantiere Idina Who, con cui realizza diversi spettacoli, tra cui RAB Express, presentato sia come performance urbana sia come spettacolo teatrale, centrato sul tema del lavoro in relazione alla competizione.
Ulteriori questioni di interesse nella sua ricerca riguardano l’etica hacker e la condivisione dei saperi. Dal 2022 inizia a frequentare alcuni spazi hacker, come l’hackerspace MuHack e successivamente l’hacklab byte::a, mosso dalla volontà di trovare luoghi di confronto e discussione critica sull’uso delle tecnologie informatiche. Queste esperienze diventano occasioni di apprendimento e di riappropriazione tecnologica, influenzando in modo significativo la sua ricerca.
Una costante interrogazione sulle possibilità tecniche sembra muovere in parte il suo percorso artistico e teorico.