Paradossale macchinario oculocentrico di lavoro remoto. Lo spettatore è invitato a monitorare, tramite lo schermo, il processo produttivo dislocato. La produzione, completamente automatizzata e sicura, sembra rendere l’operazione del lavoratore ininfluente. Gioco di specchi, anche la macchina sorveglia il lavoratore tracciando volto, occhi, postura e un check button di presenza. Ogni anomalia di concentrazione viene registrata. Occasionalmente verrà richiesto di parlare, altro meccanismo di estrazione di valore-dati finalizzato a monitorare lo stato psicologico dell’utente. Per superare la lunga sessione lavorativa, lo spettatore può seguire le richieste o scegliere di attivarsi nell’invisibile, cercando bug e metodi di sovversione. Divenendo l'invisibile elemento di rottura e di emancipazione.