Nel 2016 Ghidini fonda la GBM, fittizia azienda di biotecnologie attorno alla quale ruotano diversi progetti che intendono porre serie questioni legate alle possibilità tecniche attuali e del prossimo futuro. Le operazioni GBM sono atti performativi-teatrali non dichiarati, narrazioni costruite con scenografie e attori in cui lo spettatore si ritrova immerso a sua insaputa. L’azienda diviene dunque elemento scenografico in continua trasformazione, elemento base da cui hanno origine una varietà di fittizi prodotti più o meno fantascientifici, volti a interrogare il pubblico intorno al loro impiego. Lo spettatore diviene anch’esso attore in scena. La non dichiarazione delle operazioni GBM permette che le reazioni del pubblico siano autentiche e imprevedibili. Generando talvolta entusiasmi o scontri.
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